Digital Transformation, Artificial Intelligence, Machine Learning, Data on Cloud, sono questi i temi di cui sentirete parlare per tutto il 2019 e non solo…
ERPSelection ha deciso  di far raccontare questa rivoluzione tecnologica dai suoi stessi protagonisti, gli ICT Producers & Vendors, che ogni giorno, come pionieri, si avventurano in territori inesplorati.

Il terzo appuntamento è con Gruppo Sme.UPpionieri nel campo della Intelligent & Extended Enterprise. Abbiamo incontrato Mauro Sanfilippo R&D Manager del  Gruppo Sme.UP

Mauro, qual è l’approccio del Gruppo Sme.UP alla Digital Trasformation e al concetto di “innovazione”?

Quello che distingue il Gruppo Sme.UP dalle altre aziende è, in particolare, il concetto di “Intelligent & Extended Enterprise”. Ciò significa aiutare le imprese ad utilizzare al meglio il loro sistema informativo, vero e proprio alter ego dell’azienda, sfruttando l’intelligenza dei dati per prendere le decisioni. “Intelligent”, dunque, significa guidare processi sempre più complessi grazie a strumenti e metodi all’avanguardia per gestire ogni fase in maniera efficace ed efficiente, rispondendo ai problemi di ogni giorno: cosa produrre? Quanto? Come ordinare i processi aziendali per ottimizzare le risorse a disposizione? L’altra parola chiave è “Extended”. Quasi tutti i sistemi software dicono che sono integrati, ma noi andiamo oltre questo concetto, puntando sull’estensione. Ciò significa far sì che il mio sistema sia in grado di estendersi ad un altro, invece di limitarsi ad un semplice dialogo. È un cambio di logica importante, perché assicura una maggiore trasparenza e costi ridotti, visto che far parlare tra loro sistemi differenti si paga. Ma questo significa anche sfruttare al meglio soluzioni online o cloud, utilizzando i loro servizi solo quando necessario, garantendo un grado elevato di scalabilità. Ciò si traduce in un cambio di paradigma: si paga solo quello che si utilizza, a seconda dell’impiego. L’innovazione Made in Sme.UP è quindi all’avanguardia e permette alle aziende di trovare le soluzioni più avanzate e flessibili per rispondere al meglio alle loro esigenze.

Si fa una gran parlare di Industria 4.0: nel Gruppo Sme.UP come state trasformando la vita dei vostri clienti? Come state integrando le strutture gestionali già esistenti?

Sme.UP 4 Innovation è il progetto Sme.UP dedicato all’Innovazione tecnologica che porti beneficio concreto all’azienda in cui viene implementata. Nell’ambito del progetto Sme.UP 4 Innovation, nasce lo Showroom Sme.UP!

In questo hub tecnologico vengono mostrati dal vivo gli esempi di integrazione tra Software e Hardware realizzati.

Gli ambiti aziendali coinvolti nello Showroom Sme.UP sono diversi: produzione, qualità, logistica, retail, controllo ambientale, gestione accessi, ecc..

ESEMPI INTERESSANTI

Tra gli esempi più interessanti c’è sicuramente il tornio Mercurio degli anni 20 riportato a nuova vita, con il quale si è voluto dimostrare come utilizzando l’architettura dei sensori Bosch offerti da Rexroth – che si integra perfettamente con il MES di Sme.UP – si può rendere “Industry 4.0” anche macchine cosiddette “vintage”. Un’altra tecnologia innovativa è il sistema di controllo accessi e automazione per varchi veicolari. Protagonista una normale telecamera di riconoscimento targhe che non si limita ad aprire il cancello se la targa è in una lista di ammissione, ma si appoggia al gestionale, che decide in tempo reale, utilizzando i più disparati e configurabili algoritmi (ha prenotato una visita? è in orario di lavoro?), se l’auto può entrare o no.

Altri esempi sono la coltivazione idroponica e una acquaponica, che chiariscono le idee sulla necessità di dover modellare i propri bisogni sull’ambiente già preesistente, senza doverlo cambiare per forza. Poi la manutenzione predittiva i sistema di pesa e misura industriale, il MES, la raccolta dati da macchinari con parecchi decenni sulle spalle, la progettazione 3D e la gestione degli accessi.

Mauro, Tera e Tera di dati che raccontano il nostro Business, preferiamo lasciarli in una sala server o portarli nelle nuvole?

Prima di tutto è bene definire cos’è il cloud. Infatti spesso ci riferiamo a server installati in un luogo fisico diverso da quello in cui gira il resto del nostro business. Sento spesso l’espressione “abbiamo i server in cloud”. Il cloud è anche questo (fornire un’infrastruttura fisica gestita e virtuale), ma non solo: si tratta soprattutto di servizi software utilizzabili in modo remoto. Tanto per fare degli esempi, posso avere:

  • servizi che gestiscono utenti e autorizzazioni
  • servizi per lo storage
  • servizi per eseguire elaborazioni
  • servizi per inviare notifiche
  • servizi per creare e gestire macchine virtuali e reti
  • ecc….

L’idea è quella che qualcuno si occupa di costruire, mantenere attive ad aggiornare delle tecnologie e io le sfrutto per i miei scopi.

Una cosa molto importante è che spesso questi servizi si pagano in base all’utilizzo, quindi stimolano un business model scalabile. Ad esempio, supponiamo di pagare l’hosting di un e-commerce in base a quante connessioni riceve questo e-commerce. Tanti utenti, significa tante connessioni. Ma, si spera, tanti utenti, tanto guadagno. E, certo, pochi utenti, poco guadagno, ma poche connessioni, quindi poche spese.

Data is the new oil (i dati sono il nuovo petrolio). Quindi raccogliere dati, più dati possibile, buoni, certificati, sicuri.

 Qui i servizi cloud rispondono banalmente a due domande:

 Dove li posso stipare: solo in cloud ho il rapporto giusto tra costo e capacità e solo in cloud posso scalare senza dover dimensionare prima il mio storage e senza preoccuparmi di backup, disponibilità, sicurezza;

Come li posso elaborare/analizzare: solo in cloud ho la capacità di calcolo per poter effettuare operazioni complesse, come il machine learning o gli algoritmi previsionali e solo quando mi servono, senza dover comprare un server che poi non utilizzerò.

Meno banale è: come li raccolgo?

Perchè sembra facile, ma la tecnologia necessaria sia lato contorno (edge, dove i dati vengono generati) che lato centro (cloud, dove i dati vengono stipati) è tutt’altro che alla portata.

 Concentriamoci però solo sul centro: se pensate di realizzare un software che rimane in ascolto per raccogliere informazioni da alcune centinaia o migliaia di dispositivi, senza mai fermarsi, adattandosi alla variazione di traffico, dandovi lo stato di sensori sparsi chissà dove, capite la complessità.

 Dimensionare correttamente la rete di computer, metterli in condizioni operative di alta affidabilità, occuparsi della rete, della sicurezza, dello stoccaggio può essere molto costoso, soprattutto al sopraggiungere di variabilità. In questi casi la scelta migliore è una piattaforma cloud progettata appositamente per questo, un software utilizzabile online in cui si configura la propria rete di sensori e si occupa di tutte le complessità di contorno.